la Repubblica
PUBBLICATO IL 7 APRILE 2020 da REPUBBLICA
La tecnologia che combatte il Coronavirus
È frutto dell’unione tra le competenze di due aziende, la k.l.a.in. robotics e autognity ed è molto efficace per l’eliminazione degli agenti patogeni
Un’alleanza strategico-operativa che ha dato vita a un sistema volto al contenimento del rischio biologico: è quella tra K.L.A.IN. Robotics e Autognity, due aziende che, partendo dai principi di infettività, patogenicità e trasmissibilità, si sono poste l’obiettivo di contrastare i microorganismi dotati di particolare virulenza. Tutto ciò viene fatto attraverso dispositivi efficaci che possano neutralizzare gli agenti biologici, riducendone le modalità trasmissive. Si tratta di un lavoro che previene la contaminazione e al tempo stesso aumenta la sicurezza, tramite il controllo delle trasmissioni incrociate e mediante il trattamento delle superfici e dell’aria all’interno degli ambienti.
Le caratteristiche
L’ozono è infatti un forte agente ossidante in grado di disinfettare aria e acqua, ma anche di sterilizzare completamente ambienti e superfici da muffe e batteri presenti. La luce UV fornisce invece una rapida ed efficace inattivazione dei microrganismi, inibendone le capacità di proliferazione e infezione. Si tratta inoltre di un sistema che non impatta sull’ambiente, perché non prevede l’utilizzo di sostanze chimiche. Questa nuova tecnologia lavora completamente in autonomia e riduce le infezioni contratte in presidi ospedalieri sino al 34,2% attraverso cicli di disinfezione dai cinque ai 20 minuti. E senza trascurare la sicurezza: grazie a sensori infrarossi, videocamere e un sistema di people recognition, tutto si arresta automaticamente in presenza di persone prossime all’area in fase di trattamento. La gestione del sistema PHS si avvale anche di un interfaccia semplice e intuitiva mediante tablet e app, che consentono il monitoraggio da parte di un operatore abilitato.
Dove si applicano
Anche la American Society of Heating, Refrigerating and Air-Conditioning Engineers (ASHRAE) raccomanda l’irradiazione germicida ultravioletta come strategia per affrontare la trasmissione del Covid-19. Per questo l’applicazione del sistema si presta a molteplici tipologie di ambienti: esso infatti può essere utilizzato all’interno di strutture ospedaliere, per evitare la trasmissione di pericolosi batteri o virus, nonché nelle industrie alimentari e farmaceutiche, per disinfettare le zone di produzione e confezionamento di prodotti. È una soluzione ideale anche per le mense, le aree ludiche, imprese di pulizie, istituti scolastici, metropolitane, aeroporti, vagoni ferroviari e ambulanze. Insomma, tutti quegli ambienti densamente popolati, dove il virus circola maggiormente.
Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito www.phs-uv.com
Con il Pro Health System la sanificazione è a raggi UV
Uv e ozono – il phs-m è caratterizzato da una guida autonoma, che consente di sanificare ogni spazio
Il PHS-M è la più recente tecnologia di sanificazione degli ambienti a raggi UV-C a onda costante, progettata appositamente per tutte le aree ospedaliere e ambienti sanitari. Incorpora caratteristiche di design uniche massimizzando l’irraggiamento dell’energia dei raggi UV-C e sfruttando l’azione combinata dell’ozono.
LE CARATTERISTICHE TECNICHE
Il PHS-M ha un’altezza di 1.650 millimetri e una larghezza di 580 millimetri, mentre la lunghezza è di 890 millimetri; il suo peso totale è di 175 chilogrammi. Per quanto riguarda la batteria, la durata media è di otto ore (di lavoro continuativo); i tempi di ricarica si attestano invece in circa tre ore. Le dimensioni del bulbo tubolare sono di 15 millimetri di diametro e 843 di lunghezza, con una potenza di 41 W ciascuno.
LE ALTERNATIVE
Oltre al PHS-M, la collaborazione tra le due aziende K.L.A.IN. Robotics e Autognity ha portato alla progettazione e alla realizzazione di altri due robot moderni e all’avanguardia, che sfruttano la stessa tecnologia: il PHS-S e il PHS-P.
Una soluzione all’avanguardia